#ENACTUS VOICES - Guidare con uno scopo - Romeo Pruno
- enactusitaly
- 12 mag
- Tempo di lettura: 2 min
La prospettiva di un mentor su crescita, innovazione e restituzione
Di Romeo Pruno
Incontriamo Romeo Pruno—storico mentor Enactus e Director presso Microsoft—che porta anni di leadership nel settore tech globale in ogni conversazione con gli studenti, aiutando i giovani changemaker a trasformare idee coraggiose in impatti concreti. In questa riflessione personale, ci racconta perché fare mentoring non significa solo guidare gli altri, ma anche restare curiosi, imparare continuamente e crescere insieme alla prossima generazione di leader.
Romeo, partiamo dalle presentazioni: raccontaci qualcosa di te!
«Sono un leader tecnologico pragmatico, con oltre 15 anni di esperienza a livello executive, di cui 13 nel settore tech globale in Microsoft Corporation. Ho una grande passione per lo sviluppo dei talenti, il quantum computing, il pianoforte classico e i viaggi—soprattutto quando ci sono premi fedeltà in palio! Sono sposato con una donna straordinaria e padre orgoglioso di due gemelli eterozigoti. Mi considero sia un portiere che un capitano: proteggo ciò che conta mentre guido con visione e senso di responsabilità.»
Tra passioni e impegni, trovi anche il tempo per il mentoring. Cosa ti motiva di più in questa attività?
«Come mentor, il mio obiettivo è aiutare gli studenti a colmare il divario tra teoria e pratica, ridurre i rischi nella risoluzione dei problemi e accelerare la creazione di valore. In cambio, ricevo una carica enorme: nuove prospettive e ispirazione, grazie al confronto con i futuri leader del mondo del lavoro. Questo scambio per me è vitale—soprattutto in un mondo in rapida evoluzione, dove adattabilità e mentalità di crescita sono fondamentali. Chi fa il mio mestiere deve restare aperto alle idee e agli stimoli che arrivano da contesti diversi, se vuole continuare a essere rilevante.»
Sei Mentor Enactus da alcuni anni ormai. Perché è così importante per te e che valore attribuisci a questa esperienza?
«Ho conosciuto la rete Enactus quattro anni fa, grazie a un cliente che me l’ha proposta come opportunità concreta per contribuire allo sviluppo dei talenti a livello globale. Il rapporto di fiducia che si è creato con l’organizzazione mi ha permesso di crescere, restando in sintonia con la velocità del cambiamento che caratterizza la nostra professione. Far parte di questa community, per me, significa imparare continuamente mentre restituisco qualcosa: condividere ciò che ho imparato negli anni per ridurre i rischi dell’innovazione e valorizzare il sapere collettivo.»
Tra i tanti incontri con i giovani di Enactus, c’è un momento in particolare che vuoi condividere?
«Ogni progetto, ogni confronto mi dà energia. Amo quei momenti in cui, insieme, scopriamo qualcosa di nuovo—e vedere quella scintilla di entusiasmo negli occhi degli studenti mi riporta ai miei primi passi. È lo stesso “wow” che ha acceso la mia passione all’inizio, e che continua a ricordarmi il perché di tutto questo.»
Il mentoring, nella sua essenza, è una strada a doppio senso: si condividono conoscenze, si allargano gli orizzonti, si ritrova il senso del proprio percorso. Per Romeo, restare vicino alla nuova generazione di innovatori non è solo un modo per restituire qualcosa—è anche il modo migliore per continuare ad andare avanti. In un mondo che evolve senza sosta, il suo cammino con Enactus dimostra che la crescita più autentica è quella condivisa.
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